Perdono, perdono, perdono…

io soffro più ancora di te!

Perdono, perdono, perdono…

il male l’ho fatto più a me

https://www.youtube.com/watch?v=L6Fh3VRJSQE

Questa settimana avete votato due temi principali di cui abbiamo parlato nel live di martedì scorso su Instagram (che pubblichero’ presto): un tema molto delicato come gli ‘attacchi di panico’ e un altro apparentemente innocuo ma invece super potente come il ‘perdono’. Dato pero’ che come al solito il tempo e’ limitato, vorrei approfondire qui almeno uno dei temi votati e poi magari riprenderemo l’altro in future occasioni. Oggi quindi scrivo di perdono da un punto di vista non certo morale ma psicologico, di salute mentale, di equilibrio emotivo.

Ora, dopo avervi proposto come intro una perla di pop nostrano d’epoca della mitica Caterina Caselli che mi ha dato il pretesto per introdurre l’argomento, andiamo un po’ più al succo di cosa vuol dire letteralmente perdonare perché ci fa capire a fondo le implicazione psicologiche. 

E’ interessante andare a vedere l’etimologia del termine: ‘perdonare’, infatti, deriva dal latino medievale ed e’ una parola composta da ‘per’ che significa ‘completamente’ e ‘donare’ che ha origine da ‘condonare’ e cambia poi il prefisso. 

Perdonare, etimologia e significato 

Quindi stiamo parlando di donare, regalare, ma non solo regalare, regalare c-o-m-p-l-e-t-a-m-e-n-t-e, senza nessuna remora. 

Ecco che, per quanto sia una cosa a volte molto difficile da mettere in pratica (davvero, molto), ma molto (l’ho già detto?), guardandone l’origine se ne intravedono i benefici per un salutare equilibrio personale, mentale ed emotivo.

Perché davvero a chi stiamo facendo un regalo? Alla persona che perdoniamo diranno alcuni, bravi, dico io. Aggiungerei però l’aspetto più’ sottostimato qui, il regalo più grande in realtà lo stiamo facendo a noi stessi, ci avete mai pensato? 

Perché il processo interno del perdono ci rimette in pace con noi stessi, riduce o elimina una tensione, una rabbia se non una vera e propria ira, non da’ spazio all’ansia o allo stress, alla rabbia e al rancore, che col tempo danneggiano mente, emozioni e corpo, si’ col tempo il “non-perdono” si somatizza e ci danneggia su tutti i fronti. 

Bene, ora sappiamo perché e’ cosa buona e giusta perdonare gli altri ma prima di lasciarvi tocchiamo anche il secondo punto nevralgico di questa pratica di per sé terapeutica: Eh già! L’avete capito, no? Perdonare gli altri e’ cruciale per una nostra stabilità ma non dimentichiamoci che la cosa più’ difficile spesso e’ poi perdonare se’ stessi. 

Si’ perché per quanto scontato a livello teorico nella realtà quotidiana lo facciamo un po’ troppo poco, invece dovremmo sempre e comunque tenere presente che i nostri pensieri e le nostre emozioni (sensi di colpa, volontà’ di controllo, ecc.) poi vanno a creare una realtà non solo interna ma materiale. Persone avvisate, mezze salvate (nonnina dicet).

Ok, va bene, non ce la fate sempre, a volte siete troppo arrabbiati, capisco, e’ umano, allora perché non provare automotivandoci con una frase che mia nonna mi ripeteva spesso? (rubandola da Oscar Wilde, nientepopo’dimenoche): “perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più”

Frasi sul perdono: citazioni, aforismi – Frasi Celebri .it 

Se poi avete bisogno di ulteriore ispirazione, fate come Susanna nelle Nozze di Figaro… scherzavo. Venite da me che ne parliamo 😉 Comunque, nel caso, e’ qua:

https://www.youtube.com/watch?v=ImMvVOac1sY

Consigli troppo succinti? volete prima un approfondimento teorico? Eccovi accontentati con una buona lettura:

Teoria e clinica del perdono – autori-vari – Raffaello Cortina Editore – Libro Raffaello Cortina Editore 

Alla prossima!